SOMMARIO
Grandi Giri 2024: i numeri del flop azzurro
I numeri indicano in maniera chiara e inequivocabile il flop del ciclismo italiano nei Grandi Giri 2024. Non soltanto perché abbiamo dovuto rimandare ancora l’appuntamento con un trionfo finale che ci sfugge ormai dal 2016 (successo di Vincenzo Nibali al Giro d’Italia) o con un podio che ci manca dal 2021 (secondo posto di Damiano Caruso al Giro d’Italia 2021), ma anche per le scarsissime soddisfazioni maturate nelle singole frazioni.
Contando i 63 giorni di corsa totali dei tre Grandi Giri disputati in stagione sono infatti arrivate soltanto 5 affermazioni parziali e nessun ciclista azzurro ha mai vestito (nemmeno per un giorno) la maglia di leader. Un bilancio davvero deludente che va addirittura a peggiorare il primato negativo del 1973.
Jonathan Milan il migliore tra i ciclisti italiani 2024
Le tappe individuali che si sono corse nei Grandi Giri 2024 sono state in totale 63: 21 al Giro d’Italia, 21 al Tour de France e 21 alla Vuelta di Spagna. Tra i 36 corridori che si sono aggiudicati frazioni figurano solo 3 italiani:
- sette vittorie per Jonathan Milan: le tappe di Giulianova e San Benedetto del Tronto alla Tirreno-Adriatico, le frazioni di Andora, Francavilla al Mare e Cento al Giro d’Italia, le tappe di Bilzen e Ardooie al Renewi Tour.
- una vittoria per Filippo Ganna: la cronometro di Desenzano del Garda al Giro d’Italia
- una vittoria per Andrea Vendrame: la tappa di Sappada al Giro d’Italia
Le 5 affermazioni di tappa portano il ciclismo italiano al quarto posto pari merito con la Spagna, nella classifica comandata a quota 15 dalla Slovenia (davanti al Belgio con 11 e alla Francia con 6), ma vanno a eguagliare le due stagioni peggiori per il nostro movimento. Soltanto altre due volte infatti i corridori azzurri erano riusciti ad aggiudicarsi appena 5 frazioni, nel 1973 e nel 2022. Varia leggermente la percentuale di tappe vinte rispetto al totale di quelle corse, ma la sostanza resta praticamente la stessa. Ecco il dettaglio:
- Nel 1973 le frazioni disputate in totale prendendo in considerazione Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna sono state 67. Le 5 vittorie arrivarono solo alla corsa rosa e furono centrate da Gianni Motta a Iseo, da Tullio Rossi a Fiuggi, da Francesco Moser a Firenze, da Felice Gimondi nella crono di Forte dei Marmi e da Marino Basso a Trieste. Percentuale tappe vinte rispetto a quelle disputate (5 su 67 quindi) pari al 7,46%.
- Nel 2022 le frazioni disputate in totale prendendo in considerazione Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna sono state 62. Le 5 affermazioni sono maturate anche due stagioni fa solo alla corsa rosa e sono state conquistate da Alberto Dainese a Reggio Emilia, da Stefano Oldani a Genova, da Giulio Ciccone a Cogne, da Alessandro Covi alla Marmolada (Passo Fedaia) e da Matteo Sobrero nella crono finale di Verona. Percentuale tappe vinte rispetto a quelle disputate (5 su 62) pari all’8,06%.
- Nel 2024 le frazioni disputate in totale prendendo in considerazione Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna sono state 63. I 5 successi sono maturati ancora una volta solo alla corsa rosa e sono stati messi a segno da Jonathan Milan ad Andora, Francavilla al Mare e Cento, da Filippo Ganna nella crono di Desenzano del Garda e da Andrea Vendrame a Sappada. Percentuale tappe vinte rispetto a quelle disputate (5 su 63) pari all’7,94%.
Ciclisti italiani 2024 per 17 volte tra i migliori tre nelle tappe dei Grandi Giri
Nei Grandi Giri 2024 il ciclismo italiano nel complesso ha messo a referto 17 piazzamenti tra i migliori tre nelle 63 tappe complessivamente disputate. Eccoli nel dettaglio:
- Jonathan Milan sette podi di tappa: tre primi e quattro secondi posti al Giro d’Italia
- Filippo Ganna due podi di tappa: un primo e un secondo posto al Giro d’Italia
- Andrea Vendrame un podio di tappa: un primo posto al Giro d’Italia
- Giulio Pellizzari un podio di tappa: un secondo posto al Giro d’Italia
- Marco Frigo e Filippo Zana un podio di tappa: un secondo posto per entrambi alla Vuelta di Spagna
- Andrea Pietrobon, Giovanni Lonardi e Antonio Tiberi un podio di tappa: un terzo posto a testa al Giro d’Italia
- Mattia Cattaneo un podio di tappa: un terzo posto alla Vuelta di Spagna
Quindi in totale 5 primi, 8 secondi e 4 terzi posti. Ben 14 podi su 17 sono arrivati nella corsa rosa (e 3 in terra iberica), mentre nessuno dei nostri è stato in grado di piazzarsi tra i migliori tre alla Grande Boucle.
Nel 2023 i podi furono 23 (6 primi, 10 secondi e 7 terzi posti), di cui 15 al Giro d’Italia (4 primi, 5 secondi, 6 terzi posti), 1 al Tour de France (Giulio Ciccone 2° a Laruns) e 7 alla Vuelta di Spagna (2-4-1).
Nessun ciclista italiano leader nei Grandi Giri 2024
Il ciclismo italiano in crisi lo si percepisce da diverse sfaccettature, soprattutto in riferimento ai Grandi Giri. Nelle 63 tappe disputate in stagione considerando Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna, nessun azzurro si è infatti tra l’altro mai portato al comando della graduatoria generale. Un dato emblematico e significativo, ma non un record assoluto, considerando che era già accaduto in altre 5 occasioni.
Ecco le stagioni in cui nessun italiano ha vestito la maglia da leader in un Grande Giro: nel 1959, nel 1973, nel 1974, nel 1978, nel 2018 e in questo 2024. Nelle ultime due circostanze, quindi nel 2018 e nel 2024, non sono arrivati tra l’altro podi nella classifica finale
Focus ciclismo 2024: nei Grandi Giri l’Italia fa peggio del 1973
Ricapitolando, nei Grandi Giri 2024 il ciclismo italiano ha vinto solo 5 tappe sulle 63 complessivamente disputate, senza salire sul podio finale né al Giro d’Italia, né al Tour de France, né alla Vuelta di Spagna e senza comandare nemmeno per un giorno la graduatoria generale in nessuna delle tre principali corse a tappe. Mai nella storia di questo sport le tre situazioni si erano verificate contemporaneamente. Ecco perché quello appena concluso può a tutti gli effetti esser definito l’anno orribile del ciclismo azzurro.
Peggiorato addirittura il primato negativo del 1973, stagione in cui Felice Gimondi e Giovanni Battaglin salvarono l’onore salendo rispettivamente sul secondo e sul terzo gradino del podio finale del Giro d’Italia. Se il bilancio relativo alle gare World Tour 2024 era stato negativo, quello inerente i Grandi Giri diventa addirittura disastroso. Anche perché considerando il numero dei partecipanti azzurri, come vedremo nel prossimo paragrafo, era lecito attendersi sicuramente di più!
Quanti ciclisti italiani hanno partecipato ai Grandi Giri 2024
Sono stati complessivamente 56 i ciclisti italiani che hanno preso parte ai Grandi Giri 2024. Tra questi soltanto in 11 ne hanno disputati due in stagione:
- Davide Ballerini ha corso Giro d’Italia e Tour de France per Davide Ballerini
- Giulio Ciccone ha corso Tour de France e Vuelta di Spagna
- Edoardo Affini, Giovanni Aleotti, Damiano Caruso, Alessandro De Marchi, Lorenzo Fortunato, Marco Frigo, Lorenzo Germani, Antonio Tiberi e Filippo Zana hanno corso Giro d’Italia e Vuelta di Spagna
Sommando i partenti di Giro d’Italia (176), Tour de France (176) e Vuelta di Spagna (176), si evince che sono stati in totale 528 i pettorali assegnati nei tre Grandi Giri 2024. Doveroso sottolineare che si parla di pettorali e non di singoli corridori perché alcuni di loro (come ad esempio gli 11 corridori azzurri sopra indicati e tanti di altre nazioni) hanno partecipato in questa stagione a più di un Grande Giro.
Dei 528 pettorali complessivamente assegnati, 67 sono stati ad appannaggio di corridori azzurri, così distribuiti: 43 al Giro d’Italia, 8 al Tour de France e 16 alla Vuelta di Spagna. In pratica il 12,69% dei ciclisti partecipanti ai tre Grandi Giri sono stati di nazionalità italiana. Si tratta della percentuale più bassa da quando è stato fondato il World Tour, quasi 6 punti percentuali in meno rispetto alla percentuale record del 2005 (109 pettorali italiani sui 585 complessivamente assegnati, quindi il 18,63% del totale).
Il ciclismo italiano, nonostante questo evidente e costante calo, resta secondo come numero di presenze nei tre Grandi Giri. Tra le 35 nazioni rappresentante in questo 2024 solo il Belgio, leader a quota 71, può vantare infatti un numero più alto rispetto al movimento azzurro. Il dato è molto interessante e aiuta a comprendere meglio la situazione: il problema principale non è la quantità, ma la qualità dei nostri corridori.