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Fuga d’altri tempi, impresa super: Pogacar Campione del Mondo
Tadej Pogacar ha riscritto ancora una volta la storia del ciclismo realizzando una delle imprese più strabilianti di sempre, in una stagione che può già essere considerata leggendaria. Il fuoriclasse sloveno ha vinto la prova in linea dei Mondiali Ciclismo, attaccando a oltre 100 chilometri dal traguardo e ha percorso gli ultimi 51,5 da solo. Con quella lucida follia che distingue i fenomeni dal resto del mondo, con quella leggerezza che anima l’animo fanciullesco di questo ineguagliabile campione, con classe, eleganza, resistenza. E’ il numero uno del ciclismo e oggi all’età di 26 anni è già un Mito assoluto dello Sport di ogni epoca.
Pogacar Campione del Mondo, come pronosticato da molti alla vigilia, ma in un modo in cui nessuno avrebbe mai osato nemmeno immaginare. Il “divino Tadej” ha sbaragliato la concorrenza attaccando da lontanissimo e ha saputo resistere al ritorno degli altri protagonisti involandosi verso la storia. Un’azione impensabile, un volo infinito, un segnale di schiacciante superiorità, l’ennesima opera d’arte di un 2024 che mette i brividi. Sì, perché Pogacar prima della prova iridata si era aggiudicato già Strade Bianche, Liegi-Bastogne-Liegi, Giro d’Italia e Tour de France, sempre dominando la scena, sempre dando spettacolo!
Un campione così non lo si vedeva dai tempi di Eddy Merckx e il paragone che fino a qualche tempo fa poteva ad alcuni sembrare un azzardo oggi non lo è più. Pogacar è “il cannibale” dei tempi moderni, per numero di vittorie, per qualità dei suoi successi, per il suo modo di correre, per il suo essere di un livello superiore ai pur formidabili ciclisti che animano questo periodo storico. Tadej da ciclista “paragonabile a” diventa ciclista “a cui paragonare”. Può sembrare un gioco di parole, ma è un salto enorme verso l’Olimpo, luogo riservato solo ai più grandi. I suoi scatti sono poesia, la sua pedalata è gioia, le sue vittorie sono pietre preziose.
Impossibile rimanere indifferenti rispetto a questo formidabile atleta. Tadej Pogacar Campione del Mondo 2024 diventa l’equazione perfetta di una stagione forse irripetibile. Verdetto giusto per il numero uno del ciclismo, di oggi e non solo. Agli altri non resta che inchinarsi, agli appassionati la gratitudine di essere testimoni di imprese epiche, come quelle che ci raccontavano genitori o nonni. Perché tra qualche anno saremo noi a cantare alle generazioni futuri le gesta di questo sloveno dallo sguardo pulito che pedalava con eleganza e che vinceva tutto, realizzando ciò che gli altri nemmeno osavano immaginare.
L’ordine d’arrivo dei Mondiali Ciclismo 2024
Tadej Pogacar ha vinto la prova in linea dei Mondiali Ciclismo 2024 coprendo i 273,9 km del percorso elvetico (da Winterthur a Zurigo) in 6 ore, 14 minuti e 37 secondi, alla media di 42,41 km/h e si è così aggiudicato la maglia iridata. Al secondo posto, con un ritardo di 34″, è giunto l’australiano Ben O’Connor che si è così meritato la medaglia d’argento, mentre sul terzo gradino del podio è salito l’olandese Mathieu Van der Poel che ha ottenuto il bronzo regolando a 58″ il gruppetto composto dal lettone Toms Skujns, dal belga Remco Evenepoel e dallo svizzero Marc Hirschi.
A 1’00” l’irlandese Ben Healy, a 1’01” lo spagnolo Enric Mas, a 2’18” lo statunitense Quinn Simmons che si è piazzato 9° regolando il francese Romain Bardet, l’altro iberico Roger Adrià e l’olandese Bauke Mollema. Male gli italiani. Il migliore dei nostri è stato Giulio Ciccone che si è classificato 25° a 6’36”.
Un titolo da record per Tadej Pogacar
Tadej Pogacar si è laureato Campione del Mondo per la prima volta in carriera ed è diventato il 73° ciclista di sempre a conquistare il titolo iridato. Un successo memorabile per il modo in cui è maturato e perché consente al fuoriclasse sloveno di realizzare una serie di primati.
Innanzitutto è diventato il terzo nella storia di questo sport ad aggiudicarsi nella stessa stagione Giro d’Italia, Tour de France e titolo mondiale in linea. Prima di lui ci erano riusciti solo il belga Eddy Merckx nel 1974 e l’irlandese Stephen Roche nel 1987. Pogacar nel 2024 ha vinto anche la Liegi-Bastogne-Liegi ed è diventato il primo nella storia a conquistare nello stesso anno la maglia iridata, i due più importanti Grandi Giri e una Classica Monumento.
Pogacar è salito a 23 affermazioni stagionali su 55 giorni totali di corsa confermandosi saldamente in testa alla relativa classifica ed è anche il primo sloveno a laurearsi Campione del Mondo. Sono così diventate 18 le nazioni a salire sul gradino più alto della prova in linea iridata. Per Tadej si tratta della seconda medaglia mondiale dopo il bronzo ottenuto lo scorso anno e così come l’olandese Van der Poel, che lo scorso anno aveva dettato legge nella prova iridata e che oggi è giunto terzo. Entrambi occupano il 30° posto della graduatoria all-time, mentre l’australiano O’Connor è diventato il 179° corridore di sempre a salire sul podio mondiale.
E l’Italia?
I Mondiali Ciclismo 2024 sono stati per l’Italia una vera e propria delusione. Per il risultato conseguito e anche per la prestazione disputata. Da segnalare solo la fuga tentata da Mattia Cattaneo, un paio di scatti senza esito di Giulio Ciccone e il tentativo di Bagioli di restare alla ruota di Pogacar. Troppo poco.
Il quadro diventa ancora più negativo analizzando i risultati. Per trovare il primo azzurro al traguardo bisogna infatti scorrere l’ordine d’arrivo fino al 25° posto di Giulio Ciccone. Considerando le edizioni in cui almeno un ciclista azzurro ha portato a termine la prova iridata in linea, MAI nella storia il miglior risultato era stato un 25° posto. Peggiorata l’edizione 2015, in cui il miglior piazzamento era stato il 18° posto di Giacomo Nizzolo, mentre l’ultima volta senza nostri portacolori al traguardo era stata nel 1950.
L’ultimo trionfo mondiale italiano resta quello firmato ben 16 anni fa da Alessandro Ballan, un’altra epoca e un altro ciclismo. Il dato più negativo della gara odierna è però un altro. Davanti al miglior italiano si sono piazzati infatti corridori rappresentanti di ben 15 nazioni: Slovenia, Australia, Olanda, Lettonia, Belgio, Svizzera, Irlanda, Spagna, Stati Uniti, Francia, Danimarca, Norvegia, Germania, Gran Bretagna e Repubblica Ceca. E’ un elemento che merita di essere attenzionato, perché se non avere il campione e non vincere ci può stare, vedersi precedere da corridori di 15 nazioni è decisamente un’altra cosa!
I Mondiali Ciclismo disputati in terra elvetica
Quella di Zurigo è stata la decima edizione dei Mondiali Ciclismo per professionisti che si sono corsi in Svizzera. Ecco i precedenti:
- 1929 a Zurigo: oro Georges Ronsse (Belgio), argento Nicolas Frantz (Lussemburgo), bronzo Alfredo Binda (ITALIA)
- 1936 a Berna: oro Antonin Magne (Francia), argento Aldo Bini (ITALIA), bronzo Theo Middelkamp (Olanda)
- 1946 a Zurigo: oro Hans Knecht (Svizzera), argento Marcel Kint (Belgio), bronzo Rik Van Steenbergen (Belgio)
- 1953 a Lugano: oro FAUSTO COPPI (ITALIA), argento Germain Derycke (Belgio), bronzo Stan Ockers (Belgio)
- 1961 a Berna: oro Rik Van Looy (Belgio), argento Nino Defilippis (ITALIA), bronzo Raymond Poulidor (Francia)
- 1971 a Mendrisio: oro Eddy Merckx (Belgio), argento Felice Gimondi (ITALIA), bronzo Cyrille Guimard (Francia)
- 1983 ad Altenrhein: oro Greg LeMond (Stati Uniti), argento Adrien Van der Poel (Olanda), bronzo Stephen Roche (Irlanda)
- 1996 a Lugano: oro Johan Museeuw (Belgio), argento Mauro Gianetti (Svizzera), bronzo Michele Bartoli (ITALIA)
- 2009 a Mendrisio: oro Cadel Evans (Australia), argento Aleksandr Kolobnev (Russia), bronzo Joaquim Rodriguez (Spagna)
- 2024 a Zurigo: oro Tadej Pogacar (Slovenia), argento Ben O’Connor (Australia), bronzo Mathieu Van der Poel (Olanda)