Impresa iridata da leggenda per Mathieu Van der Poel
Una prestazione monumentale per andare a vincere quello che passerà alla storia come uno dei Mondiali di Ciclismo più belli e più combattuti del nuovo millennio. Ad aggiudicarsi la competizione iridata in linea che si è disputata in Scozia è stato uno stratosferico Mathieu Van der Poel, autore di un autentico capolavoro nella penultima tornata dell’impegnativo circuito di Glasgow. L’olandese ha effettuato lo scatto decisivo a circa 22 km dal traguardo, raggiungendo e staccando il bravissimo azzurro Alberto Bettiol e lasciando soprattutto sul posto il belga Wout Van Aert, lo sloveno Tadej Pogacar e il danese Mads Pedersen.
Mathieu Van der Poel ha dato vita ad una delle sue irresistibili accelerazioni, sviluppando una potenza clamorosa e distanziando poi il resto della compagnia metro dopo metro (non certo dei comprimari, ma tutti campioni di prima grandezza). Un meraviglioso assolo che non è stato messo in dubbio nemmeno da una caduta in curva frutto dell’asfalto bagnato con cui l’olandese ha dovuto fare i conti a circa 16 km dalla fine.
Mathieu si è rialzato, è ripartito ed ha ripreso a guadagnare secondi, nonostante evidenti escoriazioni e nonostante un problema alla scarpetta. Niente e nessuno oggi lo avrebbe fermato! Aveva una marcia in più, si era preparato meticolosamente ed ha confermato ancora una volta di essere un eccelso fuoriclasse. Formidabile e monumentale, uno spettacolo per gli occhi di chi ama il ciclismo.
Il trionfo di Mathieu Van der Poel e l’analisi della gara
Mathieu Van der Poel ha tagliato il traguardo con 1’37” su Wout Van Aert e con 1’45” su Tadej Pogacar che ha preceduto a sorpresa Mads Pedersen nello sprint a due valevole per il bronzo. 5° a 3’48” lo svizzero Stefan Küng che ha messo in fila Jasper Stuyven (Bel), Matthew Dinhan (Aus), Toms Skujins (Let) e Tjesi Benoot (Bel), mentre al 10° posto con un ritardo di 4’03” è arrivato Alberto Bettiol. L’azzurro ha disputato una prestazione maiuscola, correndo sempre nelle primissime posizioni, attaccando con coraggio, restando per oltre 30 km da solo al comando e costringendo i “mostri sacri” di questo sport a impegnarsi al massimo per chiudere il buco.
Un ottimo Bettiol e un’ottima Italia (penalizzata anche dalla caduta di Matteo Trentin) che ha corso bene e con personalità, nonostante sia alla fine mancato il risultato prestigioso. È stato un Mondiale bellissimo (tranne che per la momentanea sospensione a causa della strada invasa da attivisti di protesta), vissuto a ritmi altissimi per oltre 150 km, con continui attacchi e contrattacchi, con i grandi campioni assoluti protagonisti e con il vincitore più degno che si potesse immaginare, Mathieu Van der Poel. Sarà lui a indossare per un anno la maglia iridata, la più bella e prestigiosa del ciclismo!
Che numeri per Mathieu Van der Poel
Mathieu Van der Poel ha vinto per la prima volta in carriera i Mondiali di Ciclismo su strada in linea per professionisti vestendo la maglia iridata più prestigiosa. Il ventottenne fuoriclasse olandese, che tra l’altro dieci anni fa a Firenze si era laureato Campione del Mondo nella categoria juniors, ha centrato il 5° trionfo stagionale, realizzando un’impresa fin qui mai riuscita a nessun altro nella storia del ciclismo: VDP è infatti il primo corridore ad aggiudicarsi nello stesso anno Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix e Mondiali di Ciclismo su strada in linea.
Un tris pazzesco a cui va tra l’altro aggiunto anche il titolo iridato nel cross ottenuto a Hoogerheide a febbraio. Mathieu ha il ciclismo nel DNA (figlio di Adrie Van der Poel e nipote di Raymond Poulidor) e oggi ha realizzato il suo capolavoro, arricchendo un palmares in cui figurano anche due Giro delle Fiandre e le tappe vinte al Giro d’Italia e al Tour de France (vestendo per qualche giorno tra l’altro anche maglia rosa e maglia gialla).
Mathieu Van der Poel è il 72° ciclista a laurearsi Campione del Mondo nelle 90 edizioni disputate dal 1927 al 2023.
Olanda in trionfo dopo 38 anni
Mathieu Van der Poel ha vinto la 90ª edizione dei Mondiali di Ciclismo su strada in linea per professionisti e ha riportato l’Olanda in maglia iridata a 38 anni di distanza dall’ultimo trionfo, quello conquistato nel 1985 a Giavera del Montello (in Italia quindi) da Joop Zoetemelk. Per la nazionale “orange” si tratta tra l’altro dell’8° successo mondiale di sempre (4° posto nella speciale classifica guidata a quota 27 dal Belgio davanti a Italia con 19 e Francia con 10).
L’astinenza più lunga tra le nazioni che vantano almeno una vittoria iridata rimane quello della Germania, a secco dal trionfo di Rudy Altig del 1966. Italia senza medaglie per il 4° anno di fila (dall’argento del 2019 di Matteo Trentin) e senza affermazioni da ormai 15 edizioni (dalla favolosa stoccata a Varese 2008 di Alessandro Ballan), ma che nella gara odierna ha fatto davvero il massimo recitando un ruolo da protagonista assoluta.
Wout Van Aert ha ottenuto il secondo argento mondiale in carriera (dopo quello di Imola 2020 alle spalle del francese Alaphilippe) ed ha regalato al Belgio il 52° podio iridato della sua storia, mentre Tadej Pogacar si è piazzato per la prima volta tra i primi tre ai Mondiali e ha permesso alla Slovenia di conquistare la seconda medaglia di sempre, di bronzo come quella raccolta da Andrej Hauptman a Lisbona nel 2001.
Con le prime volte di Van der Poel e Pogacar sono diventati 178 in totale i corridori saliti sul podio nella storia dei Mondiali di Ciclismo in linea per professionisti. Un podio sontuoso, di un Mondiale meraviglioso.