Domenica si correrà la 120ª Parigi Roubaix
L’Inferno del Nord è pronto per spalancare le sue porte ai gladiatori delle due ruote, a chi sogna di scrivere il proprio nome in quella che è da sempre considerata la “Regina delle Classiche”. Domenica 9 aprile per gli appassionati sarà una Pasqua di grande ciclismo perché si correrà la Parigi Roubaix numero 120 della storia, con partenza da Compiègne ed arrivo dopo 256,6 km a Roubaix nel velodromo più famoso del mondo, il luogo che da sempre trasforma l’Inferno in Paradiso.
Percorso come da tradizione senza difficoltà altimetriche, ma reso duro e affascinante da quei 29 settori di pavé che rappresentano delle autentiche pietre miliari nella storia del ciclismo. Su tutti spiccheranno come sempre Foresta di Arenberg, Mons-en-Pévèle e Carrefour de l’Arbre, i tratti più impegnativi ed affascinanti, quelli che come sempre chiariranno i valori in campo.
Sarà un grande spettacolo, perché la Parigi Roubaix è una corsa unica al mondo, che divide i cuori. O la si ama o la si odia, non ci sono mezze misure: maledetta e meravigliosa, infernale e paradisiaca, pianeggiante e durissima, è la più anacronistica tra le competizioni e questo la rende ogni anno leggendaria.
In attesa di capire chi scolpirà il proprio nome sulle pietre francesi, ecco alcune curiosità statistiche sulla storia della Regina.
I primatisti individuali alla Parigi Roubaix
Solo due corridori ed entrambi di nazionalità belga sono stati capaci di vincere 4 volte la Parigi-Roubaix:
- Roger De Vlaeminck trionfatore nel 1972, nel 1974, nel 1975 e nel 1977
- Tom Boonen vincitore nel 2005, nel 2008, nel 2009 e nel 2012
Il “Gitano di Eeeklo” De Vlaeminck si è piazzato nel complesso 9 volte tra i migliori tre ed è primatista assoluto per podi conquistati. Tra i 7 ciclisti che hanno ottenuto 3 affermazioni c’è anche l’italiano Francesco Moser, dominatore della Regina per 3 anni di fila, dal 1978 al 1980.
In totale 89 gli atleti che hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro sulle 119 edizioni fin qui disputate, tenendo conto che nel 1949 si verificò il successo ex-equo tra l’azzurro Serse Coppi e il francese André Mahé. I ciclisti saliti almeno una volta sul podio sono stati nel complesso 222.
La classifica per nazioni alla Parigi Roubaix
Il Belgio comanda la classifica per nazioni con 57 successi (nel 47,90% delle edizioni disputate quindi) e 160 podi complessivi (44,82% di quelli disponibili) davanti alla Francia (28 vittorie e 85 piazzamenti tra i migliori tre).
Al 3° posto l’Italia che nella storia della Parigi-Roubaix ha centrato 14 affermazioni e 39 podi totali. Per i nostri colori l’ultima soddisfazione in ordine cronologico risale al 2021 quando Sonny Colbrelli coronò una prestazione spettacolare precedendo il belga Florian Vermeersch e l’olandese Mathieu Van der Poel (già vincitore in stagione della Milano-Sanremo e grande favorito assieme a Van Aert di questa edizione della Roubaix).
Sono 12 nel complesso le nazioni che hanno visto propri rappresentanti vincere trasformando l’Inferno in Paradiso e 21 quelle salite almeno una volta sul podio.