Roglic re del Giro d’Italia 2023 per 14 secondi
Il Giro d’Italia 2023 ha premiato lo sloveno Primoz Roglic, vincitore con appena 14 secondi di vantaggio sul britannico Geraint Thomas. Divario esiguo, ma sufficiente per fare la differenza tra chi centra il trionfo e chi deve accontentarsi del posto d’onore. Questione di attimi, conseguenza di dettagli, soprattutto se il divario è maturato dopo 21 giorni di gara e oltre 3300 chilometri percorsi.
Tanto è bastato comunque per permettere a Roglic di conquistare il “Paradiso” sportivo, la “ciliegina sulla torta” di una carriera già costellata da vittorie prestigiose, come ad esempio le tre Vuelta di Spagna, la Liegi-Bastogne-Liegi 2020 e l’oro olimpico nel 2021 a cronometro. E proprio in una prova contro il tempo Roglic ha ribaltato la storia della corsa rosa, regalando alla sua Slovenia la prima gioia di sempre al Giro d’Italia, grazie a quei 14 secondi.
14 secondi sono il quarto distacco minimo di sempre
I 14 secondi che hanno separato Roglic da Thomas sono un distacco esiguo, ma non rappresentano il divario più basso tra 1° e 2° della classifica generale nella storia della corsa rosa. Il primato in questo senso è relativo all’edizione del 1948 quando l’azzurro Fiorenzo Magni precedette di 11” il connazionale Ezio Cecchi. Celebri anche i 12” con cui nel 1974 il belga Eddy Merckx si impose sul nostro Gianbattista Baronchelli, così come i 13” grazie ai quali nel 1955 sempre Fiorenzo Magni trionfò davanti al campionissimo Fausto Coppi.
Si tratta quindi del quarto divario minore nella storia del Giro d’Italia. 14 secondi rappresentano un lasso di tempo minimo, un’inezia nella maggior parte dei casi, ma un’enormità se come in questa occasione scandiscono la netta differenza tra un onorevole piazzamento e l’apoteosi assoluta.