Classiche Monumento: verso la Parigi Roubaix 2024
Il terzo appuntamento stagionale con le Classiche Monumento sarà la Parigi Roubaix 2024. La 121ª edizione della Regina delle Classiche è in programma domenica 7 aprile e rappresenterà uno dei momenti più emozionanti della cosiddetta Campagna del Nord. Le infernali pietre che caratterizzano questa incredibile ed affascinante corsa raccontano epiche imprese e da sempre esaltano le qualità di campioni coraggiosi. C’è chi la considera anacronistica e pericolosa, c’è chi ama quel pavé più di ogni altra cosa.
Maledetta e bellissima, pianeggiante e imprevedibile, simbolo di storia e al passo con i tempi. È l’Inferno del Nord che puntualmente si trasforma in Paradiso per chi dopo immane fatica entra nel leggendario Velodromo. La Parigi Roubaix 2024 sarà come da tradizione l’evento più iconico tra le Classiche del Nord e regalerà ancora una volta a tutti gli appassionati uno spettacolo imperdibile. Sperando che i corridori italiani possano tornare ad esser protagonisti!
Le vittorie azzurre nella storia della Parigi Roubaix
Tra i 90 campioni che hanno scritto il proprio nome nel prestigioso albo d’oro della Regina delle Classiche Monumento figurano, in attesa della Parigi Roubaix 2024, anche 10 italiani. Per il nostro ciclismo sono stati 14 in totale i successi. Eccoli nel dettaglio:
- Maurice Garin nel 1897 e nel 1898
- Jules Rossi nel 1937
- Serse Coppi nel 1949 pari merito con il francese André Mahé
- Fausto Coppi nel 1950
- Antonio Bevilacqua nel 1951
- Felice Gimondi nel 1966
- Francesco Moser nel 1978, nel 1979 e nel 1980
- Franco Ballerini nel 1995 e nel 1998
- Andrea Tafi nel 1999
- Sonny Colbrelli nel 2021
Tra le Classiche Monumento la Parigi Roubaix è quella che l’Italia ha vinto più recentemente, grazie al sigillo firmato da Sonny Colbrelli nel 2021. L’ultimo successo azzurro al Giro delle Fiandre è maturato nel 2019 per merito di Alberto Bettiol, a regalarci le gioie più fresche alla Milano-Sanremo ed al Giro di Lombardia è stato Vincenzo Nibali rispettivamente nel 2018 e nel 2017, mentre per ritrovare un italiano in grado di imporsi alla Liegi-Bastogne-Liegi bisogna tornare al 2007, anno dell’affermazione di Danilo Di Luca.
Le statistiche dell’Italia nella storia della Roubaix
L’Italia occupa il terzo posto nella classifica per nazioni alla Parigi Roubaix e oltre alle 14 affermazioni vanta altri 25 piazzamenti tra i migliori tre: 14 secondi e 11 terzi posti. Sono quindi 39 i podi azzurri totali ottenuti grazie a 20 corridori. Tra questi consideriamo, così come riportato dalla maggior parte delle fonti, anche due fratelli Garin, il più famoso Maurice e il più giovane Cesar che hanno ottenuto i loro risultati alla Roubaix da cittadini italiani, mentre il mezzano Ambroise (2° nel 1901, 3° nel 1899 e nel 1902) sembra aver corso come cittadino francese e quindi non rientra nel nostro conteggio.
Il migliore in assoluto tra i nostri rappresentanti è stato Francesco Moser, capace di classificarsi in 7 circostanze nelle prime tre posizioni, così come il belga Tom Boonen (che però vanta un trionfo in più) e due volte in meno rispetto all’altro belga Roger De Vlaeminck, primatista assoluto con 9 podi. Di seguito tutti gli azzurri capaci di piazzarsi tra i migliori nella Regina delle Classiche del Nord, in attesa ovviamente della Parigi Roubaix 2024.
- sette podi per Francesco Moser (3-2-2): 1° nel 1978, nel 1979 e nel 1980, 2° nel 1974 e nel 1976, 3° nel 1981 e nel 1983
- quattro podi per Franco Ballerini (2-1-1): 1° nel 1995 e nel 1998, 2° nel 1993, 3° nel 1994
- quattro podi per Maurice Garin (2-0-2): 1° nel 1897 e nel 1898, 3° nel 1896 e nel 1900
- tre podi per Fausto Coppi (1-2-0): 1° nel 1950, 2° nel 1952 e nel 1955
- tre podi per Andrea Tafi (1-1-1): 1° nel 1999, 2° nel 1998, 3° nel 1996
- tre podi per Alessandro Ballan (0-0-3): 3° nel 2006, nel 2008 e nel 2012
- due podi per Jules Rossi (1-1-0): 1° nel 1937 e 2° nel 1944
- un podio (vittoria) per Serse Coppi (1949), Antonio Bevilacqua (1951), Felice Gimondi (1966) e Sonny Colbrelli (2021)
- un podio (secondo posto) per Cesar Garin (1904), Pietro Bestetti (1925), Donato Piazza (1953), Fabio Baldato (1994), Gianluca Bortolami (1996), Dario Pieri (2003) e Filippo Pozzato (2009)
- un podio (terzo posto) per Fiorenzo Magni (1950) e Marino Basso (1971)
Le doppiette azzurre e le chance per la Roubaix 2024
Le migliori edizioni per i nostri colori sono state:
- nel 1950 con il successo di Fausto Coppi e il terzo posto di Fiorenzo Magni
- nel 1998 grazie alla vittoria di Franco Ballerini e alla seconda posizione di Andrea Tafi
Dal 1946 ad oggi il periodo di digiuno più lungo alla Regina delle Classiche Monumento è stato quello trascorso dal trionfo di Tafi nel 1999 a quello di Colbrelli nel 2021. Ben 20 edizioni senza gioie.
Lo scorso anno ad imporsi nell’Inferno del Nord fu Mathieu Van der Poel che pochi giorni fa ha vinto l’edizione numero 108 del Giro delle Fiandre. Il campione olandese nel 2023 festeggiò il prestigioso successo nel Velodromo di Roubaix precedendo i belgi Jasper Philipsen e Wout Van Aert.
Alla Parigi Roubaix 2024 gli azzurri non partiranno con i favori del pronostico, ma la storia insegna che alla Regina tutto può accadere. Basta un tratto di pavé preso male, basta una sbandata o una foratura per cambiare le sorti della corsa. Sarà necessaria una condizione super, servirà correre nelle prime posizioni e leggere i momenti, ci vorrà ovviamente anche un pizzico di buona sorte. Caratteristiche che al Giro delle Fiandre ha messo in mostra il bravissimo Luca Mozzato, tra l’altro unico azzurro vincente nelle Classiche del Nord 2024 alla Bredene Koksijde Classic.