Il ciclismo azzurro non sta sicuramente attraversando un momento particolarmente felice ed i risultati sono decisamente inferiori rispetto al blasone che storicamente contraddistingue il nostro movimento. Il 2023 ha purtroppo confermato il trend non esaltante degli ultimi anni, nei Grandi Giri e nelle Classiche Monumento.
Nella stagione appena andata in archivio non sono infatti arrivati né podi in un Grande Giro (l’ultimo rimane il 2° posto di Damiano Caruso al Giro d’Italia 2021, mentre il massimo risultato manca dal 2016, l’anno in cui Vincenzo Nibali trionfò alla corsa rosa), né vittorie nelle Classiche Monumento (migliori risultati i secondi posti di Ganna alla Milano-Sanremo e di Bagioli al Giro di Lombardia).
Nel 2023 le affermazioni azzurre in corse World Tour sono state nel complesso 13, i successi di tappa dei nostri rappresentanti nei tre Grandi Giri soltanto 6 su 62 frazioni individuali: 4 alla corsa rosa e 2 alla Vuelta. Per l’Italia numeri al di sotto delle aspettative anche nelle brevi corse a tappe di medio-alto livello (gare UCI ProSeries) in cui le uniche soddisfazioni sono state il trionfo di Filippo Zana al Giro di Slovenia e quello di Filippo Ganna al Tour de Wallonie.
I podi italiani nelle Classiche Monumento dal 2019 al 2023
In questo scenario tutt’altro che incoraggiante c’è però da mettere in evidenza un primato assoluto che riguarda il ciclismo azzurro. Prendendo in esame le ultime 5 stagioni (dal 2019 al 2023 compresi quindi), l’Italia, pur vantando soltanto 2 affermazioni, è infatti l’unica nazione a esser salita sul podio almeno una volta in tutte le cinque Classiche Monumento.
- Milano-Sanremo: secondo posto ottenuto da Filippo Ganna nel 2023
- Giro delle Fiandre: successo conquistato da Alberto Bettiol nel 2019
- Parigi-Roubaix: trionfo firmato da Sonny Colbrelli nel 2021
- Liegi-Bastogne-Liegi: seconda posizione di Davide Formolo nel 2019
- Giro di Lombardia: secondi posti raccolti da Fausto Masnada nel 2021 e da Andrea Bagioli nel 2023
Il record azzurro nelle Classiche Monumento dal 2019 ad oggi
Nel quinquennio l’Italia è quindi salita sul podio almeno una volta in tutte le Classiche Monumento, una in più delle tre super potenze che in questo momento comandano la scena nel ciclismo mondiale: Belgio (dal 2019 al 2023 mai tra i primi tre al Giro di Lombardia), Olanda (negli ultimi 5 anni senza podi alla Liegi-Bastogne-Liegi) e Slovenia (nello stesso periodo di riferimento nessun piazzamento tra i migliori tre alla Parigi-Roubaix).
Un piccolo-grande record che testimonia buona continuità di rendimento, ma che non può certo colmare il gap rispetto alle nazioni leader nel quinquennio di riferimento per numero di trionfi. La Slovenia si è infatti aggiudicata 7 delle 24 Classiche Monumento disputate dal 2019 al 2023 (la Parigi-Roubaix non si corse nel 2020 causa emergenza Covid), l’Olanda ne ha vinte 6 ed il Belgio 5 (con ben 17 podi complessivi), mentre l’Italia, come detto, soltanto 2.
Primato da confermare, vittoria da ritrovare
I podi azzurri al Giro delle Fiandre e alla Liegi-Bastogne-Liegi risalgono al 2019 e se il prossimo anno non dovessero arrivare piazzamenti tra i migliori tre in queste Classiche Monumento il primato andrebbe a decadere (il quinquennio di riferimento al termine della stagione ventura sarà ovviamente 2020-2024).
Senza considerare che l’ultimo trionfo è stato come detto quello straordinario e indimenticabile ottenuto nel 2021 da Sonny Colbrelli alla Parigi-Roubaix. Da quel giorno in avanti l’Italia non è più riuscita a primeggiare e le Classiche Monumento consecutive senza acuti azzurri sono quindi diventate 12. Un digiuno lungo, che non vediamo l’ora di interrompere.